La zootecnia abruzzese può vantare produzioni tradizionali di rilievo sotto il profilo qualitativo, si pensi in proposito alle carni bovine e ovine (vitellone marchigiano, agnello, arrosticini di pecora) ai formaggi vaccini e pecorini, ad alcuni salumi tipici; allo stesso latte fresco alimentare che, in quanto prodotto in larga parte su territori protetti e comunque in allevamenti non intensivi, può giovarsi di un positivo “appeal” presso il consumatore regionale e non.
La difficoltà tuttavia è proprio quella di pervenire al consumatore con una convincente caratterizzazione, basata su un serio sistema di certificazione che possa differenziare il prodotto regionale sul mercato, sottolineandone le prerogative ai potenziali acquirenti.
Prerogative che, naturalmente, oltre alla localizzazione geografica, devono sostenersi su concreti contenuti qualitativi (annonari, sanitari, tecnologici), nonché su una filiera sufficientemente organizzata, da poter reggere il confronto con le moderne esigenze distributive.
E’ per questo che da alcuni anni l’ARA Abruzzo, sulla base dell’esperienza maturata attraverso i programmi di assistenza agli allevatori, ha attivato concrete iniziative di supporto alle filiere produttive che si realizzano attraverso il monitoraggio della fase produttiva e quindi della relativa tracciabilità, alla consulenza relativa alle fasi di trasformazione (raccolta, macellazione, lavorazione, caseificazione..) e organizzazione commerciale, intesa anche come spinta all’aggregazione, logistica, promozione.
A seconda dei differenti prodotti zootecnici si è fatto riferimento a marchi comunitari (Indicazione Geografica Protetta I.G.P.) – quando esistenti – o a marchi collettivi promossi e registrati dalla stessa Associazione.
Tra questi vanno ricordati:
- l’IGP vitellone bianco dell’appennino centrale, che fa riferimento alla produzione regionale di vitelloni di Razza Marchigiana e chianina;
- l’IGP Agnello del Centro Italia, che interessa potenzialmente gran parte della produzione regionale di carne di agnello;
- il marchio collettivo “Buon Gusto Agnello d’Abruzzo” che si è dimostrato capace di differenziare e valorizzare la produzione del tipico agnello nostrano;
- “Buon Gusto il paniere dei Formaggi d’Abruzzo che raggruppa anche attraverso specifiche rassegne, le produzioni casearie di qualità ottenute presso i tanti caseifici tradizionali o aziendali presenti oggi in regione;
- il marchio collettivo “Arrosticino d’Abruzzo” , attraverso il quale l’ARA Abruzzo si propone di salvaguardare e tutelare un prodotto ed una lavorazione nata in Abruzzo ed oggi stravolta da logiche commerciali diverse;
- il marchio collettivo “Buon Gusto il Suino d’Abruzzo”, che propone un disciplinare di allevamento caratterizzato da alcuni aspetti premianti di assoluta attualità nei confronti del consumatore finale in virtù di pratiche e scelte qualificanti rispetto agli allevamenti di tipo più “intensivo”
L’ARA sostiene infine le prerogative del latte fresco prodotto in Abruzzo, un latte che, per le caratteristiche del nostro allevamento e del nostro territorio, può definirsi a ragione “ ad alta sostenibilità ambientale” per il regime estensivo di allevamento, per lo stretto legame con le aree interne, per il ridotto impiego di risorse idriche, di presìdi chimici e di combustibili fossili che ne caratterizzano l’impostazione e la conduzione, con l’auspicio che i soggetti economici interessati si organizzino per proporre al pubblico dei consumatori un latte 100% abruzzese caratterizzato per l’appunto dai forti connotati ambientalistici sopra accennati.